Storytelling: sentenza n.5768/2016 Le alette e le cosce

La storica famiglia Pollonio, che ha guidato per anni l’azienda di macellazione di galline del mio paese, ha deciso di cedere le quote ad una importante società italiana, vendendo la proprietà ad un gruppo che paventava importanti cambiamenti e prospettive di crescita inimmaginabili. Così che il Cavaliere del Lavoro, ormai ultra ottantenne, Sig. Galletto, dal 1° gennaio, oltre che intascare una cospicua somma di danaro, sarà sostituito dall’Amministratore Delegato della nuova capogruppo. Appena preso possesso degli stabilimenti, il nuovo e rampante AD ha subito chiamato al suo cospetto il Consulente del Lavoro per chiedere chiarimenti sull’uso aziendale del Cavalier Galletto di consentire ai propri dipendenti di portarsi a casa le famose alette di pollo disossate con un forte sconto sul prezzo di vendita. Un vanto per tutti nel paese anche perché le alette erano davvero buone.
Il Consulente del Lavoro, molto mestamente, faceva presente all’AD che la sua volontà di svecchiare questa consuetudine, ormai radicata dalla notte dei tempi, abolendo di fatto lo sconto sulle alette, era impresa assai ardua. Egli, infatti, estrasse dalla sua cartellina patinata il testo della sentenza di Cassazione la nr. 5768/2016 spiegando che “la reiterazione costante e generalizzata di un comportamento favorevole del Datore di Lavoro nei confronti dei propri dipendenti integra, di per sé, gli estremi dell’uso aziendale il quale, in ragione della sua appartenenza al novero delle cosiddette fonti sociali agisce sul piano dei singoli rapporti individuali alla stesso modo e con la stessa efficacia di un contratto collettivo aziendale.”
L’AD, bipede implume molto intelligente, ha capito subito di cosa si trattava fugando ogni dubbio. E’ meglio che di questo argomento non se ne parli a nessuno e anzi mi adopererò affinché lo sconto sulle alette disossate sia esteso anche alle coscette che presto diventeranno il nostro prodotto di punta.