Certificato medico in ritardo – scatta il licenziamento?

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Donna che indica col braccio di uscire alla sua dipenente

Tra un’assenza dal lavoro giustificata ed una non giustificata c’è un abisso, perché la seconda può aprire la strada tortuosa che conduce al licenziamento.
Le ferie vanno autorizzate, i permessi vanno richiesti, le malattie vanno certificate… e via dicendo.
Ma non sempre c’è chiarezza su come governare le modalità di richiesta, di concessione o di presentazione della documentazione comprovante.
E come vedremo oggi, anche un licenziamento che sembra al 100% legittimo, rischia di essere scardinato!

Cosa fare in caso di malattia?

Va comunicata subito al proprio Datore di Lavoro.
Punto.
Su questo siamo d’accordo e lo siamo per motivi etici, pratici e scontati, non perché siano l’INPS o un articolo del CCNL ad imporlo.
Se domani non andrò al lavoro sarà bene che Datore di Lavoro e colleghi lo sappiano quanto prima, naturalmente per organizzarsi, per non dare un disservizio ai clienti, per non gravare sui colleghi che avevano pianificato altre attività e via dicendo. E’ ovvio, no?
Sarebbe utile una comunicazione via e-mail, ma anche una telefonata, un SMS (per chi ancora li usa), un Whatsapp, un piccione viaggiatore o addirittura anche dei segnali di fumo, qualsiasi cosa recapiti il messaggio al diretto interessato.
Questo anche solo per buon senso.
(per inciso, tuttavia è il CCNL a stabilire eventuali metodi ufficiali per comunicare l’assenza dal lavoro e nello specifico la malattia)

Tempi e “scadenze” del certificato medico

Comunicarlo non basta

In caso di malattia è necessario produrre la relativa documentazione, un bel Certificato Medico di Malattia con un inizio ed una fine prognosi.
Però c’è un però, ecco che in questo caso l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, affinché la malattia possa essere “pagata” interviene ponendo i propri paletti:

  • La data indicata nel certificato ha valore anamnestico quindi l’INPS riconosce l’indennità a decorrere dal giorno di rilascio.
  • Il lavoratore deve trasmetterlo alla propria azienda entro due giorni dalla data del rilascio.

Parentesi: certificato medico retrodatato

Può essere emesso un certificato con inizio prognosi antecedente?

Solo qualora il certificato sia stato redatto a seguito di visita domiciliare, l’Istituto ammette la possibilità di riconoscere ai fini erogativi la sussistenza dello stato morboso anche per il giorno precedente alla redazione, purché debitamente attestato dal medico (circolare INPS 15 luglio 1996, n. 147).

Ma oggi non parliamo di questo… il punto è

Un conto è avere diritto all’indennità, un conto è giustificare l’assenza

Abbiamo parlato del diritto o meno a percepire l’indennità di malattia ma ora affrontiamo il dilemma annunciato dal titolo: se tardo a presentare il certificato medico, sono passabile di licenziamento?

Tratto da una storia vera…

Sentenza 33134 del 10/11/2022 (recentissima)

Con questa Sentenza la Corte di Cassazione ha annullato un licenziamento per giusta causa che un’azienda ha irrogato ad un proprio dipendente il quale, dopo sette giorni di assenza, ancora non aveva fornito indicazioni in merito.
Il CCNL in questione consente il licenziamento in tronco dopo 3 giorni di assenza ingiustificata, ma prevede una sanzione conservativa della multa in caso di tardiva o irregolare giustificazione!!!
E quindi??
Ecco che all’ottavo giorno arrivò il certificato medico, non solo consegnato con grandissimo ritardo da parte del lavoratore, ma anche retrodatato dal medico di un’intera settimana!
Poco importa alla Suprema Corte che il lavoratore non avrà certamente diritto a percepire l’indennità erogata dall’INPS vista l’emissione così tardiva del certificato e l’assoluta professionalità del medico curante che ha emesso il “verdetto” della malattia; quello che conta è che la consegna è avvenuta.
Spudoratamente tardiva, direi, tanto quanto l’emissione del certificato stesso, ma è avvenuta, e questo è bastato ad invalidare la sanzione del licenziamento, previsto per assenze ingiustificate e non per assenze giustificate tardivamente

I paradossi del viaggio nel tempo…

Entrati nell’immaginario collettivo con “La macchina del tempo” di H.G. Wells a volte diventano realtà e non solo fantascienza, purtroppo a scapito del Datore di Lavoro, che, perso dentro la Teoria della Relatività di Einstein, si trova costretto ad affrontare anche le leggi della fisica oltre che quelle della normativa del lavoro.

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