Disoccupazione? Apprendistato senza limiti di eta’!

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Persone che sorridono

Tra le molteplici possibilità offerte dalla normativa del lavoro, l’apprendistato continua ad essere una colonna portante.
Apprendista = un giovane alla “prima” esperienza? Non sempre è così!! Scopriamo perché.

Assunzioni “agevolate”

Agevolazioni contributive (intese come assunzioni incentivate da interessanti risparmi contributivi per il Datore di Lavoro che assume) vanno e vengono, ora ci sono e domani non più, ora vengono sbandierate dalla Legge di Bilancio ma ancora non sono approvate dalla Commissione Europea, quindi aspettiamo e vediamo… metti di qua, togli di là…
L’apprendistato invece è una particolare tipologia di contratto finalizzato alla formazione e caratterizzato da una serie di vantaggi intrinsechi.

Largo ai giovani? No! Meglio ai “diversamente giovani”

Quello che tutti conoscono…

L’apprendista può essere assunto entro il compimento dei 30 anni, quindi fino a 29 anni e 364 giorni.
Ne deriva che la platea interessata da questa tipologia di contratto riguarda principalmente giovani e giovanissimi, ragazzi e ragazze sulla ventina o poco più, che magari si sono distinti attraverso una buona esperienza di tirocinio.

…e quello che invece non si sa

Esiste una tipologia di apprendistato particolare accessibile anche a chi ha superato i 30 anni, vediamo di cosa si tratta.

Apprendistato per percettori di NASpi

La “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI)

Altro non è che la “disoccupazione”, l’indennità mensile percepita dai lavoratori che hanno involontariamente perso il posto di lavoro… ma questo cosa c’entra con l’apprendistato??
Ebbene sì, il cosiddetto “Apprendistato senza limiti di età” è rivolto proprio a chi si trova in disoccupazione e, come dice il nome, va in deroga al limite dei 30 anni.

Chi può assumere?

Tutti i Datori di Lavoro privati.

Chi può essere assunto?

Lavoratori senza limiti di età beneficiari di un trattamento di disoccupazione.

A che scopo?

L’obiettivo di questa tipologia di contratto è la qualificazione o riqualificazione professionale del lavoratore, due concetti fondamentali per avere diritto alle agevolazioni/riduzioni contributive.

Come assumere?

Con un contratto di apprendistato professionalizzante, pertanto è necessario valutare accuratamente le pregresse esperienze del candidato, al fine di assicurare un percorso volto alla crescita professionale e all’apprendimento di nuove qualifiche e mansioni.

I requisiti del lavoratore

Deve essere titolare di indennità di disoccupazione  (NASpI) e l’assunzione deve essere successiva alla data di decorrenza della prestazione.

Nota bene: il Datore di Lavoro che assume non può essere il medesimo che ha “causato” la disoccupazione!!!

Quali i vantaggi e per quanto tempo?

Sono i medesimi di qualsiasi rapporto di apprendistato, quindi un regime contributivo assolutamente vantaggioso, una retribuzione che “parte” più bassa e aumenta nel tempo, e l’esclusione dai conteggi per il premio assicurativo INAIL. 

Alcune differenze tra apprendistato “classico” e apprendistato in “NASpI”
  • Viene meno il cd “libero recesso” al termine del periodo formativo, pertanto al “termine “ della durata dell’apprendistato (normalmente 36 mesi)  qualora ci fosse la volontà di interrompere il rapporto di lavoro sarà necessario intraprendere la strada del licenziamento individuale, o per GMO o per GMS (giustificato motivo oggettivo o soggettivo)
  • I benefici contributivi dell’apprendistato “over 30”  terminano dopo 36 mesi  senza gli ulteriori 12 previsti nell’apprendistato classico dopo la qualificazione del/della  lavoratore/lavoratrice.

Un’opportunità per chi è in disoccupazione

In una situazione come quella che stiamo vivendo, tra crisi e difficoltà di vario tipo, avere accesso ad una possibilità come quella offerta dall’apprendistato, quindi poter assumere con notevoli benefici contributivi dei lavoratori in NASpI che magari hanno già un bagaglio di esperienza, magari sono già vissuti e sanno già come muoversi, può rappresentare un’occasione estremamente favorevole per entrambe le parti, fermo restando tuttavia che l’assunzione di un lavoratore “NASpI” prevede l’inserimento in azienda per conseguire una qualificazione “aggiuntiva” rispetto a quella acquisita, ovvero una Riqualificazione attraverso un percorso “formativo” che preveda l’ottenimento di nuove competenze. 
Ancora una volta non diamo nulla per scontato, spesso le soluzioni ci sono, chiedi consiglio ai nostri esperti.

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