La Neutralizzazione dei contributi ai fini pensionistici

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piramide di dadi con il simbolo interrogativo e il primo della piramide con il simbolo della lampadina

Come ben sappiamo la pensione è costituita dai contributi versati da un soggetto durante la propria attività lavorativa.
Ma non tutti sanno che alcuni di questi contributi potrebbero essere penalizzanti nella determinazione della misura dell’assegno di pensione.
Stiamo parlando della cosiddetta contribuzione figurativa.

 

Ma cos’è la contribuzione figurativa?

Sono eventi che posso occorrere nel periodo di contribuzione, quali:

  • Naspi, ex assegno di disoccupazione
  • Cassa integrazione (intera o ridotta), solidarietà, la vecchia mobilità
  • Ecc. ecc.

che di fatto possono ridurre i contributi e di conseguenza l’importo dell’assegno pensionistico.
Ecco che, qualora se negli ultimi anni di attività lavorativa, anziché aver aumentato il trend stipendiale vi è stata una riduzione dello stesso con la cessazione del rapporto lavorativo, con conseguente percezione dell’assegno Naspi (disoccupazione), potrebbe esservi una diminuzione dell’assegno pensionistico.
Questo aspetto risulta essere particolarmente evidente con chi presenta parte della contribuzione versata con il sistema retributivo.
Ecco che, in questi casi, ci viene in soccorso la Neutralizzazione dei periodi di contribuzione. Essa, di fatto, consente di non utilizzare detti periodi per il raggiungimento del diritto alla pensione.

 

Ma non tutti i periodi sono Neutralizzabili……

In realtà, sono utilizzabili a scomputo solo i periodi collocabili nei 5 anni precedenti la domanda di pensione, a patto che non siano necessari per raggiungere i requisiti minimi di accesso.

 

Ma questa opportunità vale anche per i lavoratori autonomi?

Sì, anche per loro è possibile la Sterilizzazione della contribuzione qualora siano presenti periodi “sfavorevoli” per il calcolo dell’assegno di pensione.
Unico requisito, per poter usufruire di ciò, è che la contribuzione penalizzante sia temporalmente collocata successivamente alla maturazione del requisito contributivo necessario all’accesso pensionistico (anticipata o vecchiaia).
Rimane anche qui il limite alla sterilizzazione, ovvero sino a massimo 5 anni di contributi in periodi di riduzione della retribuzione e/o di disoccupazione percepita, mentre non è presente una limitazione alla neutralizzazione della contribuzione figurativa qualora riguardi periodi d’integrazione salariale e/o contribuzione volontaria.

 

Concludendo……

Ogni caso è a sé stante e deve essere valutato di volta in volta.
Ciascun soggetto presenta situazione contributiva e reddituale diversa dall’altro, ecco che diventa fondamentale ricorrere ad una valutazione Pensionistica mirata che consenta di evidenziare le criticità ed i punti di forza della contribuzione versata.

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