Lavoro a chiamata, i reali vantaggi di una gestione flessibile.

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Quali sono i veri benefici nell’utilizzo del contratto di lavoro intermittente, quando può o non può essere utilizzato ed in quali casi il contratto a chiamata potrebbe essere la soluzione adeguata alla propria attività d’impresa?

Il lavoro intermittente, in cosa consiste?

Il contratto a chiamata è una particolare forma di lavoro subordinato, la cui caratteristica risiede nel fatto che il dipendente si pone a disposizione del datore di lavoro per svolgere attività che hanno carattere discontinuo.

Questa tipologia di lavoro può essere una soluzione utile per far fronte alla sempre più necessaria flessibilità dell’attività d’impresa, offrendo uno strumento concreto per evitare di vincolarsi con un contratto di lavoro dipendente “tradizionale”, il quale, nei casi in cui la durata e la frequenza delle prestazioni lavorative non siano facilmente predeterminabili, potrebbe rivelarsi difficile da gestire.

Il contratto a chiamata può essere stipulato sia a tempo indeterminato che determinato.

Chi può e chi non può utilizzarlo?

Nella generalità dei casi, il lavoro a chiamata può essere utilizzato per:

  1. qualunque lavoratore abbia superato i 55 anni
  2. lavoratori che abbiano età inferiore ai 24 anni purché le prestazioni siano svolte entro il giorno di compimento del venticinquesimo anno; (assumibile prima dei 24 anni con possibilità di lavorare fino al 364° giorno del ventiquattresimo anno)
  3. lavoratori di qualsiasi età nel caso in cui l’attività da svolgersi rientri tra quelle definite discontinue con apposito Regio Decreto n. 2657 del 1923; a titolo esemplificativo rientrano pienamente le attività turistico/ricettive ma non solo.

È altresì facoltà della contrattazione collettiva disciplinare l’utilizzo del lavoro a chiamata, senza però poterne vietare l’uso.

Come si effettua la chiamata?

Il principale obbligo in capo al datore di lavoro, utilizzatore del contratto di lavoro intermittente, è comunicare l’avvenuta chiamata telematicamente ed in maniera tempestiva.

Seppure siano previsti vari servizi informatici, ed anche la possibilità di utilizzare un canale SMS preposto, il metodo più comune consiste nell’invio dell’apposito modulo scaricabile al presente link, anche con casella di posta elettronica, non PEC, all’indirizzo intermittenti@pec.lavoro.gov.it.

Quali i limiti?

Esiste un limite massimo alle chiamate da non superare e consistente in 400 giornate nell’arco di 3 anni solari, salvo nel settore turistico, dei pubblici esercizi e dello spettacolo, ove questo limite non trova applicazione.

Indispensabile il rispetto della discontinuità. La prestazione deve essere intermittente e non continuativa , ovvero protratta per periodi consecutivi.

Il contratto a chiamata offre un risparmio?

Dal punto di vista prettamente remunerativo e di costo del lavoro, il lavoro a chiamata non offre particolari benefici.
Il trattamento economico previsto per il lavoratore a chiamata è il medesimo previsto per un altro lavoratore di pari mansioni e livello.

La retribuzione viene riparametrata in proporzione alle ore svolte, dunque, come esempio estremo, un lavoratore a chiamata che presta la propria attività per un mese intero, equivale, per quel mese, ad un lavoratore non a chiamata.

Il datore di lavoro tuttavia, non è tenuto a coprire i periodi per i quali non sono richieste prestazioni lavorative con istituti quali ferie e permessi.

E’ anche possibile concordare un’indennità di disponibilità, regolamentata dalla contrattazione collettiva, la quale rappresenta un importo aggiuntivo per remunerare l’impegno del lavoratore a rispondere obbligatoriamente alle chiamate. Tale accordo però vincolerebbe il dipendente tanto che il rifiuto ingiustificato di risposta alla chiamata può costituire motivo di licenziamento, rappresentando tuttavia un onere economico dell’Imprenditore che si troverebbe a remunerare la “disponibilità” alla chiamata del lavoratore anche quando non ne ha realmente bisogno.

Quali sono i vantaggi nell’utilizzare il contratto di lavoro intermittente?

Il contratto di lavoro intermittente rappresenta solo una tra le molteplici soluzioni offerte nell’ambito del mercato del lavoro, proponendo un’interessante alternativa ad un tradizionale contratto part-time, e potrebbe rappresentare una soluzione decisamente adeguata laddove siano necessarie prestazioni lavorative non facilmente determinabili.

E nel tuo caso?
Per valutare quale potrebbe essere la soluzione più adatta alla tua attività richiedi una consulenza ai nostri specialisti

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