Ricongiunzione, Totalizzazione e Cumulo previdenziale perché sono importanti.

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mano che inserisce moneta all'interno di un vasetto con l'etichetta pensione pieno di monete

La domanda sorge spontanea: ho versato contributi a più Enti Previdenziali e tutti diversi tra loro, ma… che ne sarà della mia pensione?? Ne avrò diritto? Li ho persi??
Capiamo di cosa si tratta e scopriamo i vantaggi.

La Ricongiunzione (introdotta dalla legge 29 del 1979)

È l’istituto che permette ai possessori di contribuzione aperta in gestioni diverse, ovvero in tutte le gestioni Inps e delle Casse Libero Professionali (con l’esclusione della Gestione Separata), di poter trasferire tutti i contributi maturati in una data gestione all’interno di altra gestione. Il tutto al fine di ottenere una pensione unica.
Si tratta sostanzialmente di una sorta di “trasloco contributivo” in una gestione, come se fossero stati sempre lì, dando quindi diritto ad ottenere una pensione in base ai requisiti previsti dalla gestione in cui sono confluiti.
Ovviamente tale opzione necessita, per essere attuata, del possesso di determinati requisiti contributivi.
La Ricongiunzione è onerosa e determinata in base all’entità, la tipologia ed alla collocazione temporale dei contributi da trasferire da altra gestione.

Ma allora la Ricongiunzione ha dei vantaggi o no?

Per capirlo si rende necessaria una valutazione contributiva delle posizioni previdenziali dell’interessato. In linea generale però, la ricongiunzione potrebbe risultare vantaggiosa in alcune specifiche situazioni, sebbene onerosa.
E’ il caso ad esempio del trasferimento dei contributi da una gestione ad un’altra che prevede requisiti pensionistici più “vantaggiosi” in termini di accesso alla pensione, oppure quando intendo recuperare contributi versati a fondi diversi per usufruire dell’Opzione Donna dove sappiamo che il requisito contributivo non può essere perfezionato tramite cumulo o totalizzazione.

La Totalizzazione (introdotta dalla Legge 243 del 2004)

Con tale istituto il lavoratore iscritto a più gestioni previdenziali potrà cumulare tutti i periodi, non coincidenti tra loro, ai fini del conseguimento del diritto alla pensione. In pratica con questa opzione il soggetto potrà ottenere un assegno composto dalla somma di tante quote di trattamento erogato da ciascun Ente Pensionistico.

Questo consente all’assicurato di ottenere il diritto alla pensione in base ai requisiti di legge, anche se con la contribuzione versata presso le singole gestioni non ne avrebbe i requisiti autonomi.

L’unico “compromesso” è che l’intero importo della pensione sarà calcolato con il sistema contributivo che non sempre genera un assegno in linea con le aspettative.

Ma allora la Totalizzazione conviene?

Alla domanda diretta non c’è una risposta altrettanto diretta. E’ chiaro che risulta determinante conoscere la situazione contributiva dell’interessato attraverso una analisi della posizione previdenziale . La Totalizzazione, tuttavia, potrà tornare utile al pensionando cui può giovare il ricalcolo del proprio assegno con il metodo contributivo (vedi ad esempio il caso di assicurati che al crescere della propria anzianità abbiano avuto un decrescere della propria retribuzione…).

Il Cumulo (istituito dalla legge di Bilancio del 2017)

È un istituto gratuito opzionabile anche dagli iscritti presso le Casse libero Professionali (quindi ne potranno beneficiare tutti, nessuno escluso).
Esso consente di cumulare tra loro, senza pagamento di oneri, i contributi maturati presso le diverse gestioni pensionistiche. Ma attenzione! Non si tratta di un effettivo trasferimento. I contributi sono sommati tra loro per il raggiungimento della pensione, come avviene per la Totalizzazione.

La peculiarità del Cumulo è la determinazione della misura della pensione. Infatti, a differenza della Totalizzazione che prevede il ricalcolo dell’assegno con il sistema contributivo, nel Cumulo l’importo viene determinato, per le rispettive “Quote”, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento Previdenziale di appartenenza e quindi in base ai criteri ed alle retribuzioni e contribuzioni presenti.

La pensione liquidata sarà “unica” per effetto di convenzioni presenti tra Inps e gli altri Enti Pensionistici, dunque pagata dall’Inps con un solo assegno. L’importo del trattamento sarà invece derivante dalla somma dei diversi spezzoni di pensione.

Ma allora il Cumulo conviene?

Difficile stabilirlo a priori, in quanto bisognerebbe conoscere la situazione contributiva dell’interessato tramite una valutazione della propria posizione. È ovvio che l’introduzione del Cumulo costituisce forse l’Istituto che più si addice a chi ha una contribuzione di tipo Misto, oltre al fatto che è completamente gratuito. Questo non esclude che il Cumulo, in talune situazioni, possa essere meno vantaggioso rispetto alla Totalizzazione o alla Ricongiunzione. Si veda, ad esempio, per chi vuole accedere a Quota 102 con contribuzione presente in più Casse libero Professionali. Infatti, in tale ipotesi non sarà possibile usufruire dei contributi versati presso Istituti diversi dall’Inps e quindi la Ricongiunzione rimarrebbe prudenzialmente la migliore scelta.

Il Cumulo, la Totalizzazione e la Ricongiunzione: qual è il sistema più conveniente?

Diffidate da chi sentenzia che è più conveniente un istituto piuttosto che un altro senza aver fatto una accurata analisi. Come certamente abbiamo cercato di evidenziare, tutto dipende da una serie di fattori, che possono essere intrinsechi, come l’età, le posizioni assicurative, ecc… ed estrinsechi, come banalmente la “disponibilità” economica e le aspettative del pensionando. Ciò spiega perché è importante esplorare tutte le alternative e “cucire” un vestito pensionistico/contributivo adatto alle singole esigenze di ogni contribuente.

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