Il mondo del lavoro ha un panorama ampio, molto ampio… perdersi è facile, e senza il giusto orientamento è un attimo lasciarsi sfuggire la strada migliore per prenderne una meno praticabile.
Quindi biglietto in mano, “allontanarsi dalla linea gialla”, che il treno dei tirocini estivi e di orientamento passa adesso.
Non sbagliamo binario!!
Attenzione da subito a non prendere una direzione errata: non confondiamoci con quei tirocini promossi dalle Istituzioni Scolastiche al fine di consolidare gli insegnamenti ricevuti nel percorso di studi, quindi le “alternanze scuola-lavoro” per intenderci.
La nostra destinazione è invece quella del tirocinio estivo e di orientamento extracurriculare, cioè un tirocinio promosso durante le vacanze estive allo scopo di sottoporre al giovane studente una prima opportunità di inserimento nel mondo del lavoro, a prescindere da quale ciclo di studi frequenta.
A chi è rivolto?
Ad adolescenti e giovani regolarmente iscritti e frequentanti:
- un ciclo di studi di istruzione secondaria di secondo grado (scuola superiore)
- un ciclo di studi di formazione professionale
- un corso di laurea o post-laurea.
Quindi parliamo anche di minorenni?
Certamente, ma per precisare:
è sufficiente che il tirocinante sia regolarmente iscritto al ciclo scolastico, ed abbia pertanto l’opportunità di svolgere questa attività lavorativa durante il periodo di sospensione delle lezioni, con la previsione di proseguire gli studi per assolvere all’obbligo formativo previsto dall’ordinamento italiano.
Grazie a questa condizione tipica e caratterizzante, propria del tirocinio estivo di orientamento, cioè che l’attività lavorativa è di fatto “incastonata” all’interno del percorso di studio in un momento di sospensione, e non intralcia quindi l’assolvimento dell’obbligo formativo, è consentito coinvolgere anche minorenni.
Deve durare per tutta l’estate?
Non necessariamente, non deve esattamente coincidere con il termine delle lezioni e la loro successiva ripresa.
Precisamente il tirocinio estivo ha durata minima di 14 giorni e durata massima di 3 mesi (proroghe comprese, pertanto lo si può stipulare per un periodo inferiore a 3 mesi per poi eventualmente prorogarlo).
La particolarità che lo differenzia radicalmente dal tirocinio “tradizionale” è che può essere ripetuto anche presso il medesimo Datore di Lavoro, nell’estate successiva, ad esempio, sempre all’interno del percorso di studi.
Questo è un ulteriore piccolo vantaggio per il Datore di Lavoro, il quale può, ad esempio, prendere questo/a ragazzo/a un periodo ora, un periodo la prossima estate e via dicendo, offrendo una certa soluzione di continuità al tirocinante e conservando l’opportunità di lavorare a più riprese con una persona conosciuta e che ha già confidenza con la propria realtà aziendale.
Tirocinio estivo e tirocinio formativo, sono compatibili?
Se con una determinata persona sono stati svolti uno o più tirocini estivi, ciò non preclude la possibilità futura, ovviamente raggiunti i requisiti, di poter stipulare anche il classico “tirocinio formativo” (quindi per ulteriori 6 mesi!!)
Come funziona il tirocinio estivo
Non cambia nulla rispetto al tirocinio “tradizionale”, quindi:
- stesura del Progetto Formativo con indicazioni sul compenso da elargire, gli orari di accesso al luogo di lavoro e la mansione da svolgere (il tutto da far approvare al Centro per l’Impiego)
- necessità di individuare un Tutor Aziendale da affiancare al tirocinante
- invio preventivo della Comunicazione Obbligatoria di assunzione.
Il futuro dei tirocini
L’intero mondo dei tirocini è attualmente sotto i riflettori, in quanto verrà rivisitato forse in modo sostanziale.
Probabilmente c’è il rischio che subirà una “stretta” normativa nei prossimi anni, ragione in più per pensarci bene prima di perdere il treno!
