Il gilet, la ribelle e il consulente

Il gilet, la ribelle e il consulente
Te lo dico a modo mio!


Il Professionista Erminio Burocrati non era un Consulente del Lavoro qualunque. Aveva la rara capacità di spiegare le sentenze più complesse della Cassazione come se stesse raccontando una barzelletta al bar.


E quel lunedì mattina, mentre sorseggiava il suo caffè lungo, ricevette una chiamata urgente dalla ditta “Panini & Panini S.p.A.


“Dottor Burocrati, abbiamo un problema. Una nostra dipendente si rifiuta di indossare il gilet aziendale. Dice che la fa sembrare un cartello stradale.


Il Consulente sospirò. “Arrivo subito.”


Quando arrivò in azienda, trovò la protagonista della rivolta: Giuliana, capelli rossi, sguardo fiero, e una maglietta con scritto –Libera moda in libero stato-.


Io quel gilet non lo metto. È brutto, mi fa sudare e mi toglie personalità.


Il consulente sorrise. “Capisco. Ma lasciami raccontarti una storia. Una storia vera, freschissima: Cassazione, 4 giugno 2025.


Giuliana alzò un sopracciglio. “Una sentenza?”


“Esatto. Una lavoratrice, proprio come te, ha rifiutato più volte di indossare la divisa aziendale. L’hanno licenziata. Lei ha fatto ricorso. E sai cosa ha detto la Cassazione?”


Giuliana incrociò le braccia: “Illuminami.”


Ha detto che il datore di lavoro ha il diritto di organizzare l’azienda come meglio crede, anche imponendo una divisa. È il famoso potere direttivo, articolo 2086 del Codice civile. E tu, come lavoratrice, hai il dovere di seguire le direttive, salvo motivi seri. Articolo 2104.


“Ma io non ho fatto nulla di male!” protestò Giuliana.


“Vero. Ma il problema non è il gusto personale. È la reiterazione del rifiuto. L’azienda, prima di licenziarla, ha seguito tutte le tappe: multa, sospensione, poi licenziamento. Tutto secondo il contratto collettivo. E la Cassazione ha detto: “Ricorso inammissibile. Perché non basta dire ‘non mi piace’. Bisogna motivare, e bene.”


Giuliana rimase in silenzio per un attimo. Poi sbuffò.

“E se lo indossassi solo il lunedì e il giovedì?”


Il Consulente del Lavoro rise. “Questo lo dovete decidere voi, con buon senso. Ma ora sai che, se il datore segue le regole e tu continui a dire no, il licenziamento può essere legittimo.


Alla fine, Giuliana accettò. Mise il gilet, ci attaccò sopra una spilla a forma di fenicottero e disse:
“Ok, ma almeno ora so perché. E non perché ‘lo dice il capo, ma perché lo dice la legge.”


Ernesto si rimise il cappello, salutò tutti e uscì dicendo:

Un altro gilet salvato. Missione compiuta.

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