Reperibilità festiva: trattamento economico

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ragazza che beve una tazza di caffè e controlla l'orologio mentre sorregge il telefono all'orecchio con la spalla

Quando  Ermenegildo è venuto da me non volevo credere alle mie orecchie. Seccato e con fare risoluto  si è presentato senza appuntamento chiedendomi, anzi “pretendendo” il giusto compenso per la reperibilità domenicale. Il giusto compenso?? Ma cosa vuole questo, penso tra me e me!! Prontamente gli ho risposto che stare a casa in attesa di una (eventuale) chiamata non rappresenta una prestazione lavorativa, ma solo un atto di fiducia. Non solo  ma ho anche aggiunto che dovrebbe essere lusingato del fatto che io conto molto su di lui, che è un lavoratore speciale per me e che tale “atto di fiducia” è riservato solo a pochissime persone in azienda. 
L’ho liquidato con una pacca sulla spalla e l’ho accompagnato alla porta, ricordandogli che il 31 dicembre quest’anno è sabato ma che dalla mezzanotte di domenica dovrà ritenersi reperibile per ogni evenienza.

Ermenegildo, ancora più indispettito mi ha risposto che dato che una pacca sulla spalla non equivale neanche ad un buono pasto, mi farà causa e saranno i giudici a stabilire cosa gli spetta.
Ci penso un po’, rifletto su quanto ho risposto e poi decido di chiamare il mio Consulente del Lavoro di fiducia, giusto per ricevere un conforto ed una conferma che Ermenegildo guarda troppo internet. 
Il Consulente del lavoro, dopo avermi ascoltato in silenzio, forse seccato perché non mi sono accorto che erano le 21.30, con pacatezza e con la solita professionalità mi risponde: “Caro il mio Commenda, la reperibilità prevista dalla disciplina collettiva si configura come una prestazione strumentale e accessoria, qualitativamente diversa dalla prestazione di lavoro e consistente nell’obbligo del lavoratore di porsi in condizione di essere prontamente rintracciato in vista di una eventuale prestazione lavorativa.”
E fin qui, c’ero arrivato anch’io!!! 
Ma aggiunge: “non equivalendo  ad una effettiva prestazione lavorativa, il servizio di reperibilità svolto nel giorno destinato al riposo settimanale limita soltanto, senza escluderlo, il godimento del riposo stesso e comporta il diritto ad un particolare trattamento economico aggiuntivo stabilito dalla contrattazione collettiva o, in mancanza, determinato dal Giudice (Cass. Sent. nr. 14301/2011).

Accidenti, il Consulente del Lavoro ne sa sempre una più di internet. Credo dovrò proprio riconoscergli il giusto compenso! Adesso quando glielo dirò ad Ermenegildo, mi sa che la pacca sulla spalla me la darà lui. 

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