Permessi, Passeggiate e Legge 104

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Te lo dico a modo mio

 

In un tranquillo studio di consulenza di Rovigo, il Consulente del Lavoro Dott. Arturo Statutini era alle prese con una questione spinosa. Il suo cliente, il Datore di Lavoro Sig. Ernesto Rigorelli, era convinto di aver fatto la cosa giusta licenziando una dipendente per presunto abuso dei permessi della Legge 104/92.
La dipendente in questione, Sig.ra Clara Respira, utilizzava i permessi “retribuiti” (L.104) per assistere la suocera disabile. Tuttavia, un investigatore privato (assunto dal Rigorelli) aveva documentato che Clara, durante quei giorni, si allontanava per brevi passeggiate nel parco.


“Dottor Statutini, l’ho vista con i miei occhi! Camminava a passo svelto, con le cuffiette nelle orecchie! Altro che assistenza, e Legge 104!” sbottò Rigorelli, agitando un fascicolo.


Il Consulente del Lavoro, con la sua solita calma zen e la cravatta con i codici civili stampati sopra, rispose:
“Ernesto, capisco la tua preoccupazione, ma dobbiamo valutare il contesto. Clara ha presentato certificati medici che prescrivono una blanda attività fisica per l’asma. Inoltre, l’assistenza alla suocera era garantita da una collaboratrice familiare, con cui Clara era sempre in contatto.”


Rigorelli sbuffò. “Ma allora a cosa servono questi permessi se uno può andare a passeggiare?
Il Consulente del Lavoro sorrise e aprì il suo laptop. “La Cassazione, con l’ordinanza n. 14763 del 1° giugno 2025, ha chiarito proprio questo punto.


“Il permesso deve essere funzionalmente connesso all’assistenza, ma non significa che il lavoratore debba essere incollato/piantonato al disabile 24 ore su 24. Se l’assistenza è garantita e l’assenza è breve e motivata, non c’è abuso.”


Dopo una pausa, aggiunse: “Anzi, il licenziamento è stato ritenuto illegittimo. Clara va reintegrata, risarcita e le vanno versati i contributi!!”
Rigorelli si accasciò sulla sedia. “Quindi ho perso? Oltre la beffa anche l’inganno!!”
“Ma no dai, risposte il Consulente del Lavoro, vedila così: oggi hai imparato due cose: sicuramente hai appreso l’importanza del bilanciamento tra diritti e doveri, e in seconda battuta che hai un ottimo consulente!”, strizzandogli l’occhio.


Clara, nel frattempo, tornò al lavoro con discrezione e professionalità. E ogni tanto, durante la pausa pranzo, si concedeva una camminata veloce… con il benestare del medico, della legge e del buon senso.

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