Quarantena 2022: l’INPS non paga!

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Medico che compila certificato cartaceo

Dejà vu! Direbbe qualche psicologo. Ma non stiamo parlando di disturbi mentali, anche se in alcuni casi certe notizie possono darci dei veri e propri attacchi di panico.
Molto banalmente, anche se banale proprio non è, stiamo parlando delle pratiche di malattia per quarantena da Covid-19, che l’INPS ha latitato a indennizzare per quasi tutto il 2021 in assenza dei rispettivi fondi.

Solo a fine novembre scorso l’Istituto ci fa sapere che fino al 31 dicembre 2021 il periodo trascorso in quarantena o permanenza domiciliare con sorveglianza fiduciaria attiva causa Covid-19, viene equiparato al trattamento economico di malattia , il tutto grazie alla copertura finanziaria del decreto legge 21 ottobre 146/2021.
Ebbene, a-rieccoci: dal 1° gennaio ’22 la quarantena o permanenza domiciliare con sorveglianza attiva fiduciaria causa Covid-19 (per contatto con positivo) non verrà pagata ne dall’INPS ne dal Datore di Lavoro. No fondi… no malattia e quindi …no quarantena..

Quarantena per contatto con positivo… spieghiamo bene

L’INPS non paga l’assenza dal lavoro per quarantena fiduciaria (non viene equiparata alla malattia…è questo il punto) di quel lavoratore che ha avuto un contatto stretto con un positivo.

A rimetterci, ma solo perché il numero dei lavoratori è molto alto, secondo le ultime regole introdotte del decreto Draghi di fine anno, sono coloro che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino da più di 5 mesi senza aver fatto ancora la terza dose booster. In caso di contatto “stretto” con un positivo, infatti, dovranno entrare in isolamento per 5 giorni a partire dal contatto.

Attenzione (1): per contatto stretto (Ministero della Salute) s’intende una persona che ha avuto un contatto fisico diretto (per esempio una stretta di mano) con un caso Covid-19. Si presuppone un contatto “spot”

Attenzione (2): per contatto stretto s’intende anche una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid-19. Qui la situazione è diversa perché il contatto potrebbe essere prolungato…facendo slittare in avanti la quarantena…

Se poi non sei vaccinato , fermo restando il “contatto stretto”, i giorni di quarantena passano da 5 a 10!

Questi lavoratori non verranno indennizzati dall’INPS, per mancanza di fondi, e quindi neanche dal Datore di Lavoro (non è malattia!!). Basti pensare alla categoria degli impiegati che sono e rimangono a carico del Datore di Lavoro in caso di “malattia”.

E gli altri lavoratori? (terza dose e ciclo primario completo)

Nessuna quarantena per chi ha completato il ciclo vaccinale primario (purché entro i 120 gg), o la dose di richiamo (booster), o è guarito da 120 giorni. Fino al decimo giorno, successivo all’ultimo contatto, questi lavoratori potranno recarsi regolarmente al lavoro con l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 e di effettuare (solo qualora siano sintomatici) un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso.

Ma come stanno realmente le cose??

Il problema è più pratico che teorico. Infatti il Medico di Base, stante le regole attuali, non dovrebbe produrre alcun certificato di malattia per quel lavoratore in sorveglianza fiduciaria che ha avuto un “contatto stretto”. Ma questo di fatto non avviene.

I medici continuano ad emettere certificati, anche in sorveglianza fiduciaria, e il Datore di Lavoro è tenuto a trattare l’evento come una malattia solo perché c’è un protocollo e un certificato medico. Quanto appena descritto è ciò che avviene regolarmente dal 1° gennaio 2022, con il paradosso che il lavoratore avverte il proprio Datore di Lavoro di essere in quarantena fiduciaria per contatto e produce regolare certificato medico.. Il DL non dovrebbe sapere quali sono le ragioni dell’assenza per malattia, per l’ovvio rispetto della privacy trattandosi di dati sensibili, ma nessun lavoratore nasconderebbe il contatto con un positivo, mettendo a rischio i colleghi e l’azienda dove lavora.

Ecco il paradosso. So che sei in sorveglianza fiduciaria o quarantena, perché me lo hai dichiarato, so che l’INPS non pagherà l’assenza, mi produci il certificato medico e sono costretto a pagarti la malattia… Voglio spezzare una lancia nei confronti dei Medici di Base che, indifferenti alla normativa sulla quarantena fiduciaria, continuano ad emettere certificati. Non è detto infatti che un contatto stretto non si trasformi in Covid-19 e pertanto in una vera e propria malattia. Quindi il certificato medico, potenzialmente ci starebbe anche. Un bel rebus insomma!!

Quindi, per concludere, se c’è certificato medico, non mi faccio troppe domande, tratto tutto come malattia a prescindere dalle informazioni ricevute. Diversamente, chi svolge attività che non consentono lo smart working deve sperare che il Datore di Lavoro voglia farsi carico del pagamento dei giorni di assenza per quarantena fiduciaria, soluzione abbastanza improbabile, oppure considerare l’assenza giustificata ma non retribuita, o infine utilizzare i propri permessi e/o ferie a copertura del periodo di assenza fiduciaria.

Se hai qualche dubbio o se vuoi approfondire l’argomento, contatta i nostri esperti!

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