Il tema della vaccinazione obbligatoria sul luogo di lavoro, per ora oltre al personale sanitario, dal 1° di settembre 2021 riguarderà anche gli insegnanti ed il personale scolastico. L’obbligo del Green Pass dunque non è ancora stato esteso a tutti gli altri datori di lavoro.
Esistono tuttavia dei lavori, soprattutto in ambito “domestico”, pensiamo alle colf ma soprattutto alle badanti, che espongono il lavoratore ad un contatto prolungato con persone disabili e comunque in ogni caso il più delle volte fragili.
Come deve comportarsi la famiglia con il personale domestico che assiste persone fragili?
Le famiglie, quindi parliamo di lavoro domestico, hanno tutto il diritto di pretendere la vaccinazione anti-Covid dal lavoratore da assumere o da quello già in servizio, vista la tipologia delle mansioni svolte e i rischi specifici che possono derivare per il datore e per i suoi familiari.
Il lavoratore domestico può rifiutare di vaccinarsi?
Tecnicamente ad oggi sì. Il lavoratore domestico, quindi il/la badante , il/la baby sitter, il/la collaboratore/trice famigliare, possono rifiutare di vaccinarsi e di rinnovare il green pass. Non esiste per il momento nessun obbligo per queste categorie di lavoratori.
Se il/la badante si rifiuta di vaccinarsi, o di esibire il green pass, cosa si può fare? Si può licenziare?
Se il lavoratore non vuole vaccinarsi o rinnovare il green pass quando necessario, nel settore domestico, contrariamente al settore privato e pubblico, è possibile il recesso ad nutum, cioè la possibilità di sciogliere il rapporto di lavoro in modo libero, senza alcuna giustificazione .
In tale ipotesi, tuttavia, non serve precisare (e non è il caso di specificarlo per il momento) che il motivo del recesso è la mancata vaccinazione del lavoratore domestico: “Il rapporto di lavoro domestico è di carattere fiduciario, se viene a mancare questo vincolo, non è necessario precisare altre motivazioni”.
Se la Badante, che proviene dall’Est Europa, dichiara di essersi vaccinato/a con lo “Sputnik” (vaccino sperimentale di matrice Russa) posso considerarlo valido ai fini della copertura anti-covid?
Lo Sputnik , pur rappresentando un vaccino largamente usato nei paesi dell’Est Europeo , in Unione Sovietica e Asia, non è riconosciuto dall’Ema (l’Agenzia Europea di Medicina) e pertanto non dà diritto al green pass. Tuttavia, non essendo obbligatorio , come detto, il green pass per questa tipologia di lavoratori, il datore di lavoro domestico potrebbe chiedere a questi lavoratori una traduzione giurata della certificazione vaccinale.
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