Cosa cerca un dipendente in un’azienda?

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Persona che pensa al lavoro dei sogni

Non è così scontato che la risposta giusta alla domanda “cosa cerca un dipendente in un azienda” sia per forza “Un buono stipendio”.
Sicuramente appartiene alle risposte corrette, se non altro perché è la nostra Costituzione (art. 36) che sancisce che la retribuzione costituisce il corrispettivo della prestazione fornita dal lavoratore e che lo stesso ha diritto ad un compenso proporzionato alla quantità e qualità del suo lavoro ed in ogni caso sufficiente a garantire a lui ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Ma non è proprio così, o per lo meno non è sempre così.

Per esperienza come Consulente del Lavoro, venendo quotidianamente a contatto con le più svariate realtà aziendali, è sempre più marcata la differenza rispetto qualche anno fa, su cosa effettivamente cerca un lavoratore da un azienda. In particolare i giovani, ma non solo, non cercano semplicemente stabilità economica ma soprattutto una buona qualità della vita lavorativa che per dirla con un inglesismo: una forte attenzione al Corporate Social Responsability (CSR).

 

Il CSR altro non è che una gestione del personale con azioni atte a migliorare e assicurare sicurezza sul lavoro, equità, salute e gestione ottimale delle risorse umane e logistiche.

Effettivamente, trascorrendo otto ore al giorno in ufficio o in produzione, è davvero indispensabile che l’imprenditore faccia in modo di creare un ambiente lavorativo il più possibile produttivo, trasparente, sostenibile e a misura d’uomo.

Per fare questo ci sono diversi strumenti che intervengono su più aspetti.

Strumenti come i regolamenti aziendali e il codice di condotta, che  servono a stabilire le regole da rispettare in azienda.

Prendiamo ad esempio il Regolamento Aziendale, spesso trascurato e sottovalutato dalle aziende. Non dimentichiamoci che questo è uno strumento che regola la responsabilità, la sicurezza e l’interazione interna ed esterna dei dipendenti. Può essere usato anche per gestire le questioni legali e i dipendenti sono tenuti a rispettarlo, pena sanzioni. Contiene tutte le disposizioni aziendali, le consolidate pratiche e abitudini che ogni realtà nel tempo ha posto in essere, per quanto riguarda, ad esempio, l’uso dei telefoni cellulari o dei social network durante l’orario di lavoro, la regolamentazione delle pause e degli orari di ingresso e uscita, e così via.

Il codice di condotta, o codice etico aziendale, è un documento che contiene regole sociali e morali redatte dall’azienda a cui tutti i dipendenti e i collaboratori devono attenersi.
In pratica rappresenta e rispecchia la morale ed i valori dell’imprenditore che ha fondato l’azienda. Proprio perché si parla di etica, il suo rispetto è volontario e non vincolante ai sensi di legge.

Strumenti che aiutano a creare la cultura del feedback e a valutare in modo oggettivo i risultati. Lo Smart Working dovrebbe averci insegnato, o per lo meno dovrebbe averci aperto al concetto di lavorare per obiettivi, quindi programmazione, regole chiare, risultati…

Ad esempio, non è banale predisporre in azienda un organigramma e un funzionigramma aziendale, in modo da sapere sempre chi fa e che cosa, e avere a disposizione un metodo oggettivo e condiviso della valutazione delle performance aziendali basata sulla figura lavorativa e non sulla persona. Inoltre, è necessario creare la cultura del feedback in azienda mettendo al centro dei processi di controllo qualità, il dipendente e la sua competenza.
Ed infine gli strumenti motivazionali non solo legati al c.d. “premio di produzione”, ma a politiche di Smart working o di telelavoro, di flessibilità in entrata ed in uscita, ma anche in termini di spazi e tempi. Pensiamo ad esempio anche alla settimana corta. Lavorare fino al venerdì pomeriggio, oppure godere dell’opportunità di partecipare a corsi di formazione per aumentare le skills lavorative e personali, potenziando le competenze e le conoscenze.
Questo potrebbe diventare anche uno strumento per “legare” il dipendente all’azienda, magari concludendo con lo stesso lavoratore un “patto di stabilità” o di durata minima garantita.

Conclusioni

Gestire i dipendenti in modo corretto e innovativo, ma perché no, anche con fantasia e cuore, porta una serie di vantaggi dal valore davvero incalcolabile:

  • L’azienda è più organizzata e produttiva
  • Si risparmiano costi e tempo
  • Si prevengono problematiche e malumori
  • L’ambiente lavorativo è migliore e il dipendente è più motivato

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