Legge di bilancio 2024 e
Riforma IRPEF

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Uomo con palmo della mano aperta con sopra la scritta 2024
Legge di bilancio 2024

Con l’approvazione definitiva della legge di bilancio 2024 del 30 dicembre scorso vengono tutte rispettate le ipotesi in tema di lavoro già viste nei precedenti articoli del Blog (Legge di bilancio 2024 Perché’ tanta fretta) compresa la modifica riguardante la revisione del modello di imposizione fiscale sui redditi prodotti dalle persone fisiche (I.R.P.E.F.). Vediamola subito.

 

Riforma fiscale: riduzione delle aliquote irpef

La riforma dell’IRPEF non rientra nella legge di bilancio in senso stretto ma viene introdotta da uno dei decreti legislativi attuativi della legge n. 111/2023 in materia di riforma fiscale, con il D.Lgs 216 in vigore dal 31 dicembre 2023.
A decorrere dal 1° gennaio 2024, per un solo anno, in attesa della disponibilità delle risorse finanziarie per consentire un intervento a regime, le aliquote Irpef vengono ridotte da quattro a tre, con l’aliquota del 23% che, sostituendo quella del 25%, coprirà anche l’attuale scaglione che comprende i redditi da € 15.000 a € 28.000.
In termini finanziari ciò che rileva è indubbiamente il taglio di due punti percentuali dell’aliquota del secondo scaglione Irpef.

Pertanto, le nuove aliquote Irpef saranno le seguenti:

  • 23% per i redditi fino a € 28.000
  • 35% per i redditi oltre € 28.000 e fino a € 50.000
  • 43% per i redditi oltre € 50.000.

Il Dlgs prevede inoltre altre due novità:

  1. l’equiparazione della no tax area dei redditi di lavoro dipendente con quella dei redditi di pensione. L’equiparazione dell’area di esenzione fiscale con quella dei redditi di pensione, genera per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 15mila euro un risparmio d’imposta massimo pari a 75 euro annui
  2. l’introduzione di una franchigia di 260 euro sulle detrazioni per coloro che conseguono redditi superiori a 50mila euro. In sostanza, al superamento di 50mila euro di reddito scatta il taglio delle detrazioni; tant’è che, oltrepassata tale soglia, potrebbe determinarsi un aggravio di imposta superiore al maggior reddito prodotto, questo giustifica la “franchigia” di 260 euro.
 
Esonero contributivo lavoratori dipendenti

Il Governo ha deciso di confermare anche per l’anno 2024, con qualche modifica, l’esonero parziale contributivo a favore dei lavoratori dipendenti previsto dalla legge di bilancio 2023. Il beneficio, riconosciuto per il periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024, consiste nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali IVS a carico del lavoratore nella misura del 6%, nel caso in cui la retribuzione imponibile, riparametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo di € 2.692. La misura è incrementata al 7% qualora la retribuzione imponibile non ecceda l’importo di € 1.923. Nella sostanza, vengono riproposte le medesime condizioni e caratteristiche dell’incentivo così come conosciuto nel 2023, con un’importante novità: si prevede espressamente che lo sgravio contributivo non ha effetti sul rateo di tredicesima e che questa non rileverà ai fini della quantificazione della retribuzione imponibile considerata come limite di spettanza dell’esonero.

 

Incremento della soglia di esenzione dei fringe benefits

L’anno 2023 aveva visto il per il periodo d’imposta 2023 l’innalzamento a € 3.000 della soglia di esenzione dei fringe benefits, comprese le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas SOLO per coloro che avevano figli fiscalmente a carico. Pertanto, nei confronti di tutti gli altri lavoratori, per l’anno d’imposta 2023 continuava a trovare applicazione il limite di esenzione “ordinario” pari a € 258,23.
La nuova legge di bilancio per il 2024 ha modificando gli importi. Il Governo ha previsto l’innalzamento della soglia di esenzione a € 2.000 a favore dei lavoratori con figli fiscalmente a carico (il luogo dei 3.000) e a € 1.000 a favore di tutti gli altri lavoratori dipendenti (in luogo dei 258,23 euro).

 

La novità:

Rispetto all’anno precedente beneficiano dell’esenzione anche le somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle spese per l’affitto della prima casa ovvero per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.

 

Detassazione dei premi di produttività

Così come previsto per il 2023, anche la legge di bilancio 2024 prevede la detassazione dei premi di risultato, ovvero la riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva applicata agli stessi che rimane fissata nella misura del 5% a condizione che il reddito di lavoro dipendente percepito nell’anno precedente non eccedesse l’importo di € 80.000


Meglio ribadire..
condizione essenziale ai fini dell’applicazione dello sconto fiscale è che l’erogazione dei premi di risultato avvenga in esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali sottoscritti dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, ovvero dalle RSA o RSU, e che sia rivolta alla generalità o a categorie omogenee di dipendenti

 

Congedi parentali (news)

La legge di bilancio estende per il solo anno 2024 l’elevazione dell’indennità, in alternativa tra i genitori, prevista dalla legge di bilancio 2023 per il primo mese di congedo, per un ulteriore mese, portando dunque a due mensilità la fruizione dell’indennità nella misura dell’80%, fino al compimento del sesto anno di vita del bambino.

 

Decontribuzione lavoratrici madri (news)

La legge di bilancio 2024 ha previsto un beneficio di natura contributiva anche a favore delle lavoratrici madri. Si tratta, in particolare, di un esonero contributivo pari al 100% dei contributi IVS c/dipendente a favore delle lavoratrici madri con almeno 3 figli e titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di lavoro domestico. La misura spetta per il periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2026, nella misura massima di € 3.000 annui riproporzionati su base mensile e fino al compimento del 18° anno di vita del figlio più piccolo. In via sperimentale e per il solo anno 2024, l’esonero totale è riconosciuto anche alle lavoratrici con 2 figli e fino al compimento del 10° anno di vita del figlio più piccolo. La legge di bilancio, infine, ammette espressamente la cumulabilità del beneficio con l’esonero parziale contributivo del 6% o del 7%.

 

Trattamento integrativo speciale per i lavoratori del settore turistico

Ulteriore misura confermata per l’anno 2024 è il trattamento integrativo speciale introdotto dalla legge di conversione del decreto lavoro (legge n. 85/2023) a favore dei lavoratori dipendenti del settore turistico, ricettivo e termale. Si tratta, nello specifico, di un trattamento pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario effettuate nei giorni festivi. Il trattamento integrativo è erogato dal datore di lavoro su richiesta del lavoratore. Il credito così maturato potrà essere compensato dal datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, secondo le normative fiscali vigenti.

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