Il riscatto di Laurea: vantaggi e costi.

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Persone che indossano toga e tocco per la laurea

Mi capita sempre più sovente di ricevere richieste riguardanti la possibilità di riscattare il corso di Laurea per trasformare tale periodo in contributi in favore della posizione contributiva.
Ma quali sono le tipologie di Riscatto di Laurea praticabili nel nostro paese e soprattutto a quale costo?

Prima di esaminare tipologie e costi del riscatto è necessario individuare quali sono i titoli necessari per poter procedere alla richiesta.
Nell’elenco dei periodi riscattabili troviamo:

  • diplomi universitari: ovvero corsi che abbiano una durata minima di 2 anni ma non superiore ai 3 anni
  • diplomi di laurea: ovvero corsi che abbiano una durata minima di 4 anni ma non superiore ai 6 anni
  • diplomi di specializzazione conseguiti posteriormente alla laurea e/o al termine di un corso avente una durata non inferiore ai 2 anni
  • dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge
  • laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale
  • diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM).

Inoltre, l’INPS, con messaggio n. 1512 del 2022, ha chiarito che sono riscattabili anche i periodi di formazione valutati come credito formativo, benché extrauniversitari, quando valutati utili al completamento del corso di laurea prescelto.
Ovviamente dal riscatto rimangono escluse le annualità fuori corso o i periodi già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da altro riscatto presente anche in altra gestione Inps.
È inoltre importante sapere della possibilità di non riscattare tutti gli anni di corso, ma sarà possibile procedere anche ad un riscatto parziale del periodo di studi.

Dicevamo quindi: ma quali sono le tipologie di riscatto praticabili nel nostro paese?

Esistono due tipi di riscatto:

  • Abbiamo il riscatto Ordinario: ove la contribuzione da pagare è variabile in quanto determinata in base alla normativa che si andrà ad applicare per la liquidazione della pensione. Ovvero:
  • in base al sistema contributivo. Infatti, se il periodo da riscattare si colloca nel sistema contributivo, ovvero quello a partire dal 1996
  • in base al sistema retributivo. Qui, invece, il calcolo è effettuato in base al metodo della “riserva matematica”.
Ma quali sono i relativi costi?

Mettendo da parte ora la teoria, passiamo ad analizzare quelli che sono i costi derivanti dal Riscatto di Laurea.
Nel momento in cui intraprendiamo la scelta di riscattare il corso di studi universitario, necessitiamo anche di conoscere bene i costi, la modalità di pagamento dell’onere determinato ma, soprattutto, se l’onere che andremo a sostenere determini o meno un vantaggio in termini di decorrenza della Pensione (anticipare la data presunta) oltre che dell’importo dell’Assegno Pensionistico (aumento dell’importo).
Ma andiamo con ordine:

  • Riscatto Ordinario: come detto il conteggio risulta essere diversificato a seconda che:
    • I periodi da riscattare si collochino nel sistema retributivo: l’importo è determinato in base alla “riserva matematica” ovvero l’onere varia in rapporto a fattori quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso e le retribuzioni percepite negli ultimi anni. Il costo dell’operazione comportante il calcolo della riserva matematica viene a identificarsi con il capitale di copertura corrispondente alla quota di pensione che a seguito del riscatto risulta potenzialmente o effettivamente acquisita dall’interessato (beneficio pensionistico)
    • I periodi da riscattare si collochino nel sistema contributivo: l’onere è calcolato applicando l’aliquota contributiva in vigore al momento della presentazione della domanda nella gestione di presentazione, per la retribuzione assoggettata a contribuzione nei 12 mesi precedenti (lavorativi) rispetto alla presentazione della domanda, moltiplicata per il periodo da riscattare
  • Riscatto Agevolato: è determinato in base al minimale degli artigiani/commercianti riferito all’anno di presentazione della domanda (ovvero di 16.243,00 euro per il 2022) moltiplicato per l’aliquota di computo prevista per il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD) ovvero 33%. Quindi l’importo da pagare, per ogni anno di laurea da riscattare, sarà pari ad euro 5.360,19.

In ambo i casi il riscatto determinato potrà essere versato anche in forma rateale in un massimo di 120 rate, senza interessi.
Ovviamente i contributi versati potranno scontare i benefici della deducibilità dal reddito per il solo soggetto titolare che ne effettua la richiesta. Mentre, nel caso in cui il soggetto risulti essere ancora a carico dei genitori, l’onere è detraibile fiscalmente al 19% per i genitori.

Ed infine, cosa serve a comprovare la domanda di riscatto?

Ai fini della richiesta sarà necessaria apposita attestazione rilasciata dall’Università dalla quale si rilevabile il percorso universitario e la relativa durata dello stesso.

…e se non sono iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza?

Ebbene è possibile richiedere il riscatto anche da parte di chi ancora non lavora, infatti, anche per coloro che al momento della domanda non sono in possesso di un contributo versato (sia in Italia che all’Estero), potranno procedere analogamente agli altri alla presentazione della domanda.
Per loro l’onere è determinato tramite il versamento di un contributo moltiplicato per ogni anno da riscattare. Esso è determinato sul minimale degli artigiani/commercianti riferito all’anno di presentazione della domanda (ovvero di 16.243,00 euro per il 2022) moltiplicato per l’aliquota di computo prevista per il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD) ovvero 33%. Quindi l’importo da pagare, per ogni anno di laurea da riscattare, sarà pari ad euro 5.360,19.

Ma guardandoci un po’ attorno scopriamo che……

È recente la notizia che la Commissione del Lavoro della Camera ha proposto di esaminare l’ipotesi d’introdurre il Riscatto di Laurea gratuito pro-giovani Laureati. Tale proposta, qualora andasse in porto, avrebbe certamente una ricaduta economica sulle casse della Stato dato che l’intero costo di questa operazione ricadrebbe direttamente sulla collettività.
Ma ancor prima lo stesso Direttore dell’Inps Pasquale Tridico, sul finire del 2021, avrebbe sostenuto la possibilità di un “Riscatto Laurea gratuito per incentivare gli studi”.
È proprio il caso di dire che: ben vengano certe proposte!!! Infatti, se la cosa fosse recepita dal nostro ordinamento, poterebbe l’Italia in linea con ciò che avviene in altri paesi ove tale modalità è già prevista. Un esempio fra tutti la Germania ove è anche tra l’altro presente la possibilità di riscatto gratuito degli ultimi due anni di superiori.

Concludendo…

Spesso si pensa che effettuare il riscatto costituisca una sorta di tappa obbligata da farsi per avere un assegno pensionistico maggiore e per andare in pensione prima degli altri. Ma, come abbiamo visto spesso, mettendo da parte la teoria ed andando direttamente sul pratico, non è sempre detto che eseguire il Riscatto di Laurea sia la cosa più giusta. Spesso, infatti, non si considera che anche riscattando gli anni di Laurea non si potrà anticipare il momento della pensione, oppure che a fronte di una spesa importante, l’aumento dell’importo dell’assegno pensionistico sarà tale che serviranno svariati anni prima di poterne vedere il rientro economico/beneficio.

Testa_rotelle   Un cliente consapevole fa scelte consapevoli!!!

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